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| TORINO, 6 febbraio - «Se i miei record vengono battuti da Del Piero vuol dire che ho centrato l’acquisto, sono stato lungimirante...» sorride compiaciuto il presidentissimo Giampiero Boniperti ripensando al suo pupillo, che portò a Torino da ragazzino, nel 1993. «Mi ricordo di quando andai a vederlo, di come Causio e Vycpalek me ne parlarono, del blitz per prenderlo perché Puggina, il presidente del Padova, era di fede milanista e l’avrebbe venduto ai rossoneri. Ho subito intravisto che aveva la stoffa del campione, era un giovane dotato di tecnica e classe. Però sono stato anche fortunato nella scelta. Ci sentiamo ancora spesso e sono molto contento per lui, per questo ennesimo risultato. Eppoi, finché è Alex a equagliarmi sono felice, invece se fosse qualcun’altro mi dispiacerebbe un po’ dei record persi».
L’ADDIO - Passo dopo passo, Del Piero sta seguendo le orme di Boniperti. Su una cosa però i due campioni differiscono: l’età dell’abbandono al calcio. «Io lascia a 33 anni - sottolinea il presidente - quando ho visto che i ragazzini proprio come Del Piero mi passavano davanti perché correvamo più di me. A quel punto ho detto basta, senza ripensamenti o rammarichi». A 35 anni Alex invece non ha ancora intenzione di smettere. Anzi.
LA SOFFERENZA - Ma quando questo momento arriverà, Boniperti gli augura di seguire la sua stessa strada: «È un ragazzo a posto, un ragazzo d’oro, possiede i numeri per andare avanti nella carriera dirigenziale. Lo vedrei benissimo come futuro presidente della Juventus, sarei felice se mi succedesse anche in questo incarico».
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