| Quando si dice che la pista fa veramente bene. Matteo Montaguti, fresco vincitore del 60° Giro della Provincia di Reggio-Challenge Calabria, è il volto nuovo del ciclismo professionistico italiano. Nato a Forlì il 6 gennaio 1984, terzo anno tra i professionisti, di cui due alla LPR ed ora in forze alla nuovissima De Rosa Stac Plastic, Matteo da sempre frequenta i velodromi di tutta Europa. Vincitore di campionati italiani di varie specialità e categorie, più volte azzurro ai campionati del mondo e nelle UIV CUP, ha messo a frutto tutto il lavoro svolto nei velodromi, sia d’inverno che d’estate, per finalizzare le vittorie su strada anche su percorsi impegnativi, vincendo addirittura un campionato italiano tra i dilettanti élite.
Atleta versatile, capace di assumere il ruolo di protagonista o di mettersi a disposizione della squadra, come ha fatto per Di Luca e Petacchi nel Giro d’Italia 2009, Matteo ha capito che per affinare alcune doti bisogna continuare a frequentare i tondini e anche se l’obiettivo principale è la strada, la pista rimane una costante nella sua carriera ciclistica. Montaguti non è il solo esempio del ciclista proveniente dalla pista. Basti pensare a Cavendish e Wiggins, pluricampioni mondiali e olimpici e ora stradisti di primissimo livello, e se andiamo indietro nel tempo ci sono gli esempi di Argentin, Bontempi, Leali, ecc.
In una fase di rilancio della pista, vedi i risultati del settore femminile, ed ultimamente anche maschile con le prestazioni a livello mondiale di Angelo Ciccone ed Elia Viviani, ci si augura che le buone prestazioni di Matteo Montaguti riescano a far capire che la pista può e deve essere il trampolino di lancio per tutti quei giovani che vogliono praticare un ciclismo sano e competitivo.
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