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| TORINO, 3 febbraio - C’è Mexes, per la difesa. E c’è Pazzini, per l’attacco. Ecco due degli altisonanti obiettivi che i dirigenti bianconeri si sono posti - con tempismo - per rinforzare l’organico della Juventus 2010-2011. A prescindere dal fatto che possa essere guidata da Alberto Zaccheroni, da Rafa Benitez o da chi per loro.
L’AMMISSIONE - Ma se la trattativa per il difensore giallorosso è ancora in fase embrionale, non si può dire lo stesso sulla trattativa per l’attaccante blucerchiato. In quest’ultimo caso, infatti, il presidente Jean Claude Blanc, il vice direttore generale Roberto Bettega e il direttore sportivo Alessio Secco possono contare su importanti passi avanti già fatti. Ai contatti con i vertici della Sampdoria, si aggiunge infatti l’alto indice di gradimento che ha dimostrato l’attaccante in relazione all’ipotesi d’un suo trasferimento alla Juventus. Pazzini lo ha ammesso a Viareggio, dove s’era recato per leggere il giuramento d’apertura della Coppa Carnevale: «Mi hanno detto che la voce circola e la cosa mi fa sicuramente piacere. È ovvio, piacere alla Juventus è motivo d’orgoglio». Un ammiccamento chiaramente condito con le diplomazie del caso («Ora penso al presente, penso alla Sampdoria»), ma senza dubbio indicativo.
LA TRATTATIVA - L’amministratore delegato sampdoriano Beppe Marotta, però, non ha intenzione di fare sconti. A suo giudizio la valutazione di Pazzini si aggira intorno ai 20-22 milioni. Ha comunque dimostrato apertura all’ipotesi di inserire contropartite tecniche. De Ceglie e Giovinco sono i giocatori che allettano l’ad dei liguri: due chiavi (sia pure ceduti al massimo in comproprietà) che possono avvicinare ulteriormente Pazzini a Torino.
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