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| TORINO, 1 febbraio - Gigi Buffon soltanto spettatore - causa squalifica - del debutto di Alberto Zaccheroni quale tecnico bianconero. L’impressione del numero uno, tuttavia, è già positiva. E il risultato non c’entra. L’allenatore, del resto, aveva subito detto d’aver riscontrato disponibilità e voglia di collaborare da parte del suo nuovo gruppo («Ci siamo parlati, ho chiesto se ci fossero problemi e nessuno ha avuto nulla da dire, nel caso sarebbe stato quello il momento giusto per palesare perplessità»). E i calciatori, Buffon in primis, hanno apprezzato l’approccio zaccheroniano. «E’ una persona pratica, uno che non fa voli pindarici: dovendo cambiare Ciro, credo sia stata scelta la persona giusta», ha spiegato Buffon.
TATTICA E TESTA - Massima fiducia dal punto di vista tattico: «Ieri difesa a quattro, presto a tre? Beh, queste sono valutazioni che spettano solo e soltanto al mister: ha l’esperienza giusta per decidere cosa sia meglio considerando che ha ottenuto grandi risultati sia schierando il reparto arretrato con tre uomini, sia con quattro. Si tratta di un allenatore in grado di gestire più moduli. Inoltre l’ha detto chiaramente: “voglio mettervi nella condizione di rendere al meglio, sarete voi a farmi capire giocando quale è la soluzione migliore”. Ritengo che si tratti di una analisi perfetta». Al di là dei tatticismi, comunque, ciò che i bianconeri si aspettavano era una scossa dal punto di vista del morale. Scossa che c’è stata. «Ciò che ci è mancato è soprattutto l’autostima. Ultimamente, quella, ci era finita sotto i tacchi... E’ anche per questo che nelle ultime partite ci siamo disuniti».
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