• Marko |
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| Si fa serie l'indagine portata contemporaneamente avanti dalle autorità cittadine e dalla lega NBA in merito al confronto da saloon che si sarebbe registrato nello spogliatoio dei Washington Wizards tra Gilbert Arenas e Javaris Crittenon, uno di fronte all'altro pistola in mano per "regolare" una vicenda di debiti e di soldi prestati per effettuare delle scommesse. Emersa ieri dalle colonne del New York Post e dal sito di Yahoo! Sports, che citavano fonti anonime, la vicenda del duello tenuto al Verizon Center prende ora una piega più seria per effetto delle "chiacchierate" che lo stesso Arenas ha intrattenuto con i suoi fan sul suo Twitter. "Credo che si tratti di una faccenda seria, quello che si dice in giro mi risulta tutt'altro che buffo", ha scritto Arenas rispondendo al fiume di messaggi comparsi sulla sua pagina dopo la pubblicazione degli articoli. Il giocatore spiega però di non poter parlare dei fatti come vorrebbe. Arenas e l'agente di Crittenton non hanno riposto agli inviti lanciati dall'Associated Press, mentre i Wizards e la NBA hanno solo ammesso che è in corso un'indagine, condotta dalla polizia di Washington in assistenza all'ufficio del procuratore distrettuale e seguita dalla stessa lega. Un accordo collettivo della NBA permette ai giocatori di possedere legalmente armi da fuoco, ma vieta di portarle nelle strutture dei club e se si viaggia per rappresentare il campionato. Arenas, sempre dal suo Twitter, ammette di essere stato interpellato dalla polizia. "Volevano solo sapere da dove veniva la pistola, volevano essere certi che fosse 'pulita'". Il giocatore ha spiegato di avere portato l'arma al centro di allenamento dei Wizards perché non voleva più tenerla a casa dopo la nascita dell'ultimo figlio e di averla quindi consegnata agli uomini della sicurezza perché a loro volta la consegnassero alla polizia"
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