| Per due anni consecutivi il Genoa ha regalato al campionato splendidi interpreti offensivi. Nell'estate del 2007 era arrivato, in prestito dal Milan e tra lo scetticismo degli addetti ai lavori, Marco Borriello, centravanti che in rossonero non era mai riuscito a esprimere il proprio potenziale. Messo all'interno del collaudato 3-4-3 del Gasp, Borriello ha finalmente raggiunto la definitiva esplosione, una maturazione che anche il Milan aspettava da tempo: la convocazione in nazionale non era che il coronnamento a una stagione stupenda, anche se la considerazione, molto bassa, di Donadoni lo ha portato a stare in panchina per le quattro partite dell'Europeo. Un anno dopo, esattamente il primo settembre, il Genoa raggiunge l'accordo per Diego Milito, centravanti del Real Saragozza: una certezza, almeno per la Serie B, considerando che gli andalusi sono appena retrocessi - con un undici formidabile - nonostante l'apporto ottimo, in termini realizzativi, dell'argentino. Venticinque gol in trentuno partite, una media gol straordinaria, che porta il Genoa in Europa League a parimerito con la Fiorentina (che finisce in Champions League). Estate 2009, i rossoblù acquistano Hernan Crespo dall'Inter, in realtà per fare la riserva a Sergio Floccari, arrivato per più di dieci milioni di euro dall'Atalanta, dove è riuscito a diventare l'idolo della tifoseria per gol, eleganza e capacità di tenere palla: un giocatore che era riuscito ad attrarre la Juventus (in caso di cessione di Iaquinta) e Villarreal. L'ideale per il Gasp e non solo: Lippi segue con particolare attenzione l'evoluzione dell'attaccante calabrese. E' un infortunio, come nelle più classiche delle storie, a bloccarlo: Floccari non riesce ad accendere i sogni genoani e, ancor prima che sia finito dicembre, è praticamente della Lazio. Stavolta Gasperini ha toppato per il suo attacco: vediamo se con Suazo il tecnico avrà più fortuna. Intanto tocca a Ballardini recuperare uno degli attaccanti più interessanti dell'intera penisola.
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